Ormoni Bioidentici in Menopausa: Un Approccio Mirato per la Salute delle Donne
Estrogeni e metabolismo osseo: la chiave nella prevenzione dell’osteoporosi
Il ruolo degli estrogeni nel metabolismo del calcio è cruciale: questi ormoni inibiscono l’attività degli osteoclasti, cellule responsabili del riassorbimento dell’osso. Durante la menopausa, la drastica riduzione dei livelli estrogenici rompe questo equilibrio, accelerando la perdita di densità minerale ossea (BMD).
Questa condizione porta a un aumento significativo del turnover osseo, con maggiore fragilità e rischio di fratture da fragilità – anche in assenza di traumi importanti. Queste fratture, spesso localizzate su vertebre, femore e polso, hanno un impatto drammatico sulla qualità della vita, causando dolore cronico, limitazione funzionale e ridotta autonomia.
La terapia con estrogeni bioidentici – strutturalmente identici agli estrogeni naturalmente prodotti dal nostro corpo – ripristina una protezione ossea efficace, rallentando la perdita di massa ossea e contribuendo a una riduzione del rischio di osteoporosi clinicamente rilevante.
Malattie cardiovascolari post-menopausa: un rischio sottostimato
La menopausa rappresenta un fattore di rischio autonomo per le malattie cardiovascolari (CVD). Studi epidemiologici come il Framingham Heart Study hanno mostrato che l’incidenza di eventi cardiovascolari – infarto miocardico, ictus ischemico, ipertensione – è nettamente più alta nelle donne in post-menopausa rispetto alle coetanee in pre-menopausa.
Le principali modificazioni fisiopatologiche legate alla carenza estrogenica includono:
Redistribuzione del grasso corporeo (accumulo viscerale)
Aumento della resistenza insulinica e della glicemia a digiuno
Alterazioni del profilo lipidico (incremento di colesterolo totale, LDL e trigliceridi)
Diminuzione della vasodilatazione endotelio-mediata
Incremento della pressione arteriosa sistolica
Queste condizioni convergono verso un aumento del rischio aterosclerotico e una compromissione progressiva dell’endotelio vascolare. Gli ormoni bioidentici, in particolare l’estradiolo e il progesterone naturali, possono contribuire al ripristino della protezione vascolare, riducendo la rigidità arteriosa e migliorando il profilo metabolico.
Atrofia vaginale e urogenitale: la conseguenza invisibile della menopausa
Con il calo degli estrogeni, i tessuti del tratto genito-urinario vanno incontro a un processo di atrofia progressiva. L’atrofia urogenitale comprende:
Assottigliamento dell’epitelio vaginale
Perdita di collagene e fibre elastiche
Diminuzione del flusso sanguigno e della lubrificazione naturale
Alterazioni del microbiota vaginale
Coinvolgimento della vescica, uretra e pavimento pelvico
Clinicamente, questo si traduce in:
Secchezza vaginale
Bruciore, prurito e dolore durante i rapporti (dispareunia)
Difficoltà minzionali (disuria), urgenza e aumento delle infezioni urinarie
Questi sintomi compromettono la vita sessuale e relazionale, portando spesso a una cessazione precoce dell’attività sessuale. Gli estrogeni bioidentici a uso sistemico o locale migliorano l’epitelio vaginale, ripristinano il pH fisiologico e la flora protettiva, offrendo un miglioramento significativo della sintomatologia e della funzionalità urogenitale.
Salute mentale e memoria: il cervello e gli ormoni
Durante la transizione menopausale (perimenopausa e post-menopausa precoce), molte donne riportano sintomi neurologici ed emotivi, tra cui:
Umore depresso o fluttuante
Irritabilità marcata
Ansia con episodi di pianto improvviso
Disturbi del sonno (insonnia iniziale o centrale)
Perdita di memoria a breve termine e difficoltà di concentrazione
Questi sintomi derivano da fluttuazioni e deplezione dei livelli estrogenici, che influenzano neurotrasmettitori come serotonina, dopamina, e GABA.
La terapia con ormoni bioidentici aiuta a stabilizzare l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, riducendo l’instabilità neuroendocrina, migliorando l’umore e la qualità del sonno. In donne predisposte, può rappresentare un intervento preventivo nei confronti della depressione maggiore o dei disturbi cognitivi associati all’età.
Eliminare gli estrogeni in eccesso: il ruolo del Calcio D-glucarato
Oltre alla carenza, anche un eccesso di estrogeni o di composti estrogenici nel sangue può alterare il normale metabolismo cellulare, specialmente nei tessuti sensibili (seno, fegato, polmoni, utero). Questo può verificarsi quando l’organismo non riesce a disintossicarsi correttamente per un malfunzionamento epatico o intestinale.
Normalmente, nel fegato, gli estrogeni vengono coniugati con acido glucuronico e successivamente eliminati tramite bile e urine. Tuttavia, l’attività dell’enzima intestinale beta-glucuronidasi può interrompere questo processo, liberando estrogeni già coniugati e permettendone il riassorbimento sistemico.
Il Calcio D-glucarato (CDG) è una molecola naturale che:
Inibisce la beta-glucuronidasi
Favorisce la detossificazione ormonale
Riduce il carico estrogenico sistemico
Numerosi studi clinici stanno valutando il suo potenziale protettivo per il seno, il fegato e il metabolismo estrogenico. Il CDG si trova in modeste quantità in frutta e verdura (mele, arance, broccoli, spinaci, carote), ma può essere assunto come integratore (500 mg equivalgono a 37 kg di frutta fresca) con dosaggi consigliati di 3–4,5 grammi al giorno. Non sono stati riscontrati effetti tossici.
Fitoestrogeni e recettori: come la natura modula l’equilibrio ormonale
Una strategia parallela per modulare l’eccesso estrogenico è l’assunzione di fitoestrogeni, composti naturali che competono con gli estrogeni per i recettori cellulari, ma con un’attività più blanda e selettiva.
Il più studiato è la genisteina, un isoflavone derivato dalla soia, che:
Occupa i recettori estrogenici bloccando l’accesso agli estrogeni ambientali (xenoestrogeni)
Agisce in modo modulato e protettivo
Ha proprietà antiproliferative e antinfiammatorie
L’integrazione di fitoestrogeni può contribuire a una protezione preventiva nelle donne in post-menopausa esposte a fattori estrogenici ambientali (plastiche, pesticidi, farmaci, stress).
Un approccio medico completo per la salute ormonale femminile
Dalla salute ossea al cuore, dalla sfera intima all’equilibrio psicologico, l’evidenza scientifica conferma che la modulazione ormonale bioidentica, affiancata da supporti nutrizionali mirati come il Calcio D-glucarato e i fitoestrogeni, rappresenta una delle strategie più efficaci per affrontare con consapevolezza la menopausa.
L’approccio corretto non è solo ripristinare i livelli ormonali, ma anche mantenere un metabolismo sano degli ormoni, sostenere i sistemi di detossificazione ed evitare sovraccarichi ormonali.
La menopausa è una transizione fisiologica, ma non deve essere vissuta come una perdita. È un momento per rinnovare la cura di sé, con strumenti scientificamente validi e personalizzati.
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